L’ordine di Vladimir Putin nella notte tra il 23 e il 24 febbraio: l’esercito russo al confine inizia l’avanzata in Ucraina: è l’invasione.
Nella notte tra il 23 e il 24 febbraio ha dato il via libera all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Il presidente russo parla di operazione militare speciale. Di fatto è la guerra.
Putin ordina l’attacco: nella notte tra il 23 e il 24 febbraio è iniziata l’invasione dell’Ucraina
I soldati dell’esercito russo si riversano in territorio ucraino ed iniziano una rapida avanzata in un Paese già da giorni pronto alla guerra. Un Paese intenzionato a resistere. Un Paese che vuole combattere per difendere la propria indipendenza.
Già alle prime luci del 24 febbraio si registrano violente esplosioni a Kiev e Odessa. Putin continua ad assicurare che lo scopo dell’operazione è risolvere i problemi con il governo ucraino, non con la popolazione. Nella sua dichiarazione di guerra Putin riferisce di voler smilitarizzare l’Ucraina.
La condanna dei leader occidentali e la minaccia di nuove sanzioni
Il mondo occidentale resta a guardare con il fiato sospeso. L’Ucraina è il centro del mondo. Draghi è tra i primi leader a condannare l’attacco all’Ucraina. Poi tutti gli fanno eco. Ursula von der Leyen annuncia un severo pacchetto di sanzioni.
Biden condanna fermamente l’attacco, assicura sostegno a Kiev ma sa di non poter intervenire con i militari. Uno scontro tra l’esercito russo e quello americano può significare solo una cosa: guerra Mondiale.
A questo punto la guerra Mondiale è proprio il rischio successivo. La crisi in Ucraina potrebbe degenerare ulteriormente ma a questo punto a livello internazionale. L’idea è quella di mettere la Russia alle corde dal punto di vista economico, quindi con sanzioni anche sul settore energetico. Tutto ma non un conflitto mondiale, sembra essere il tacito motto dei leader occidentali, che intanto assistono all’avanzata dell’esercito russo verso Kiev.
